Pier Paolo Pasolini (1922- 1975) è stato probabilmente l’intellettuale più intransigente, acuto e scomodo del secondo Novecento italiano. Nella veste di scrittore, giornalista, opinionista, attivista e regista, ha dispiegato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti che lo rendono una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale ed internazionale del secondo dopoguerra.
La mostra, in programma dal 20 maggio al 10 luglio allo spazio WeGil di Roma, vuole riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e le sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia. Partendo dall’oggettiva constatazione che Pasolini è stato uno dei personaggi pubblici più fotografati del suo tempo, il progetto espositivo in questione vuole costruire un percorso espositivo fotografico per conoscere o approfondire la conoscenza della sua vita e della sua esperienza professionale.
Un’iniziativa culturale che nasce, pur nella consapevolezza dell’immenso lavoro di ricerca presente ed associato ad ogni ambito del suo impegno, dalla volontà di continuare ad alimentare, soprattutto nelle giovani generazioni, un confronto con il lascito intellettuale di Pasolini.