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  • Largo Ascianghi 5, Trastevere - ROMA
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Architettura

L’Ex-GIL è tra le opere pubbliche che maggiormente hanno cambiato l’assetto funzionale della città di Roma: tra le più importanti opere architettoniche moderne della Capitale, rappresenta il manifesto esplicito del razionalismo romano e dunque un significativo monumento di confine tra l’architettura tradizionale e l’innovazione moderna di matrice europea

L’edificio, concepito sin dall’inizio come una giustapposizione di volumi differenti, vede l’accostamento di due parallelepipedi, destinati rispettivamente alle palestre e al teatro, e di un cilindro che definisce l’articolazione interna. A livello compositivo, si alternano volumi geometrici rigidi e forme sinuose, come la terminazione delle palestre sovrapposte o la scala elicoidale interna.

All’interno, gli spazi si articolano come un flusso ininterrotto in cui mancano vere e proprie delimitazioni e chiusure: gli ambienti si differenziano per scarti, dislivelli, restringimenti e dilatazioni, collocati spesso nei punti più critici di raccordo o intersezione. Tale fluidità è dovuta all’impiego del cemento armato e alle sue caratteristiche tecnologiche; ciò non ha impedito comunque a Moretti di rapportarsi con il linguaggio classico, come testimonia il rivestimento in travertino della torre e della parte basamentale dell’edificio.

L’accesso su Largo Ascianghi avviene attraverso una scalinata a terminazione circolare e un portone collocato al centro della Torre Littoria. È qui reso evidente un tema cruciale per la composizione interna, la presenza di sequenze prospettiche: si scorgono infatti, in secondo piano, il corpo delle palestre e l’edificio che ospitava gli uffici. La torre, alta 30 metri, è rivestita in travertino ed è maggiormente slanciata attraverso una correzione ottica che prevede, a partire dalla dodicesima lastra di rivestimento, una rastremazione di un grado degli spigoli.

L’immobile è composto da due corpi di fabbrica distinti:

  • uno più alto, composto da 5 piani fuori terra e da un piano interrato: l’affaccio principale è su via Girolamo Induno e una delle facciate corrisponde alla Torre Littoria;
  • un altro più basso, composto da 3 piani fuori terra a doppia altezza, che comprende le ex palestre dell’epoca fascista: al piano terra è situata l’ex palestra chiusa, mentre al primo e secondo piano vi sono le ex palestre aperte.

I due corpi sono collegati tra loro tramite il piano terra, dove si snodano il Corridoio d’onore, la Sala esposizioni e l’ex palestra chiusa. Alla fine del Corridoio d’onore vi è una scala che permette l’accesso alla Sala d’onore, oggi chiamata “Sala Globo”.