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Mostra “Sparks and Frictions”

Sparks and Frictions è la mostra conclusiva della 3a edizione del Re: humanism Art Prize, premio che indaga il rapporto tra arte contemporanea e tecnologie avanzate con particolare attenzione all’intelligenza artificiale.

In mostra le opere dei dieci finalisti a cui si sommano i due Premi Speciali Digitalive di Romaeuropa che verranno presentati in autunno all’interno del Romaeuropa Festival.

Questa edizione consolida l’idea dell’arte contemporanea come agente capace di suscitare riflessioni e sviluppare immaginazioni sul futuro, ma anche di opporsi alle politiche tecnocratiche in favore di uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Re:humanism 3 estende il proprio raggio d’azione anche al rapporto con tutte le forme di media tecnologici e ai temi scientifici che mettono in gioco importanti riflessioni sull’identità, sulle relazioni e sui futuri possibili. Molteplici sono i temi messi in campo: dall’esplorazione del metaverso all’ambiente, dalle possibilità creative delle macchine fino all’indagine sul nostro rapporto con algoritmi e rituali contemporanei.

In questi territori si muovono le opere della terza edizione, a partire dalle prime tre classificate: Zoophyte, visionaria opera di Joey Holder ispirata alla criptozoologia, offre un paesaggio immaginario di creature “off-limits” inventate, non scoperte o di cui la scienza ufficiale sa poco, per riflettere sul confine tra realtà e finzione; Monologo di Riccardo Giacconi che attualizza la tecnica tradizionale del teatro di figura mettendola in relazione alle reti neurali artificiali; mentre The Martian Word for World is Mother dell’artista Alice Bucknell è un lavoro che intende ribaltare la prospettiva antropocentrica che domina le questioni legate all’esplorazione spaziale e alla colonizzazione di nuovi pianeti.

L’Emerging Prize, assegnato all’artista Yue Huang con l’opera Artificial life: One leg at a Time, decostruisce l’immaginario di un’intelligenza artificiale iper performante mettendo lo spettatore davanti ai suoi innumerevoli fallimenti. Sul fronte delle “nuove ecologie” si iscrivono invece Echinoidea Future – Adriatic Sensing di Robertina Šebjanič e Ciò che resta di Pier Alfeo: la prima indaga le attuali condizioni biogeologiche e morfologiche del riccio di mare plasmato dall’azione inquinante dell’uomo, la seconda affronta il problema dell’inquinamento acustico degli oceani e la necessità di rinegoziare i rapporti interspecie. L’intersezione fra mondo naturale, culturale e tecnologico è invece centrale nell’opera Mythmachine di Sahej Rahal, un bioma virtuale abitato da creature post-umane pensato per mettere in crisi le distinzioni binarie tra umano e artificiale, mito e memoria; mentre Ginevra Petrozzi con Bite Off More Than You Can Chew, mette in dialogo gli antichi sistemi di divinazione somatica con l’odierna tecnologia del riconoscimento facciale basato su IA, ponendo una riflessione sul rapporto tra tecnologia e predizione.

Le trasformazioni delle relazioni sociali e quelle identitarie sono il territorio in cui si muovono Farming, opera dall’artista Federica Di Pietrantonio che riguarda l’impatto delle piattaforme di gaming sulla vita quotidiana, fra hikikomori, neet e gold farmer e Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 . I broke up with my Ai and will never download them again di Mara Oscar Cassiani. Quest’ultima è un’originale speculazione sulle possibilità di innamorarsi di un’intelligenza artificiale che presuppone le stesse devianze che segnano le relazioni tossiche, dal ghosting alla sopraffazione.

 

Main Sponsor Alan Advantage s.r.l, Frontiere s.r.l.

Con il patrocinio di Regione Lazio, Ambasciata della Repubblica di Slovenia a Roma

In collaborazione con LAZIOcrea, WeGil, Translated s.r.l, Wallife S.p.A., Fondazione Romaeuropa

Media Partner Exibart

 

Data

24 Mag 2023 - 18 Giu 2023
Expired!

Ora

10:00 - 19:00

Costo

Ingresso gratuito
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