Prorogata fino al 2 aprile 2023 la mostra retrospettiva FRANCO ANGELI-Opere 1958-1988.
L’esposizione, promossa dalla Regione Lazio e realizzata da LAZIOcrea, è curata da Silvia Pegoraro e nasce da un’idea del gallerista e collezionista Aldo Marchetti, in collaborazione con l’Archivio Franco Angeli di Roma (presieduto da Maria Angeli, figlia dell’artista), con l’obiettivo di promuovere la conoscenza del grande artista romano, operativo a partire dalla seconda metà del XX secolo. La mostra intende, quindi, configurarsi come percorso antologico, attraverso 74 opere uniche di Angeli (tra cui molti interessanti inediti), tutte provenienti da collezioni private: dagli esordi informali del 1957-58 al figurativismo geometrico e metafisico degli anni ’80, sino al 1988, anno della sua scomparsa.
Franco Angeli è una figura chiave di quella nuova generazione di pittori romani venuta impetuosamente alla ribalta all’aurora degli anni ’60: una generazione artistica “di maturazione precoce e con caratteri più organici e compatti delle due precedenti”, come scrive all’epoca il critico Cesare Vivaldi. Vivaldi fa alcuni nomi, soffermandosi in particolare proprio su quelli di Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano, tre degli artisti che meglio caratterizzano la cosiddetta “scuola di Piazza del Popolo”, spesso confusa con quella che viene definita erroneamente Pop Art italiana.
Quella di Angeli è una pittura inizialmente influenzata, alla fine degli anni ’50, dall’espressività materico-gestuale dell’Informale per poi volgere al monocromo, che rende la tela simile a uno schermo quasi neutro, appena animato da segni leggeri, da lievi vibrazioni luminose e da simbologie appena leggibili in trasparenza. La velatura del soggetto, per mezzo di garze, collant di nylon e tulle, diventerà per Angeli – nella prima metà degli anni ’60 – un nodo stilistico e tematico centrale, che si raccorda al senso della politica e della storia italiana e romana in primis. Angeli, evocando le forme e i simboli del passato, supera l’Informale riportando la Pittura alle sue apparenze figurali, seguendo la via di quella “metafisica dentro la fisica” indicata da De Chirico e Savinio, che si farà poi evidente nelle opere degli anni Ottanta. Per Angeli l’esperienza artistica è un’azione nel presente, ma radicata nel territorio della memoria: “I miei primi quadri sono la testimonianza del contatto quotidiano con la strada. Vidi i Ruderi, le Lapidi, simboli antichi e moderni come l’Aquila, la Svastica, la Falce e Martello, obelischi, statue, Lupe Romane sprigionare l’energia sufficiente per affrontare l’avventura pittorica”, scrive l’artista. Una sorta di iconosfera urbana che rievoca quelle iscrizioni e quegli epigrafi ancora presenti su alcuni muri romani, che nel suo immaginario divengono icone di araldica intensità e di forte impatto visivo in grado di rappresentare la dimensione pubblica e civile del suo messaggio artistico e poetico. In particolare, nelle opere della fine degli anni ’60 e degli anni ’70, Angeli esprime “una volontà di trasformazione e di lotta”, che carica la sua pittura di intensa partecipazione agli avvenimenti politici e sociali, dal colpo di stato in Cile alla guerra del Vietnam, dalle proteste studentesche al golpe militare in Argentina, fino al rapimento di Aldo Moro e alla strategia della tensione. A partire dagli anni ’80 Angeli si volge ancora indietro e nelle sue tele compaiono gli aeroplani, ricordi dei bombardamenti subiti dalla capitale durante la Seconda guerra mondiale, con i suoi obelischi e le sue piramidi che, a partire dal 1985 si caricano sempre più di un ‘valore “plastico” e metafisico. Di contro la società dei consumi della Pop art americana, Angeli riporta alla memoria la città eterna, con le sue stratificazioni culturali e il suo repertorio di immagini tipicamente italiano che “nella febbre del dipingere”, come scrive Vivaldi, diviene scrittura privata di un sentire profondamente poetico delle cose.
SCHEDA INFO MOSTRA
Titolo mostra | Franco Angeli-Opere 1958-1988 |
Dove | WEGIL Trastevere – Largo Ascianghi, 5, Roma |
Inaugurazione | 8 dicembre 2022 |
Apertura al pubblico | 8 dicembre 2022- 26 marzo 2023 – prorogata fino al 2 aprile tutti i giorni ore 10-19 |
Biglietto | Ingresso gratuito |
Info | Info: www.wegil.it; info@wegil.it tel. 334 6841506 (tutti i giorni ore 10 -19) Facebook /WEGILTrastevere Instagram/WEGIL Twitter/wegiltrastevere |
Ente promotore | Regione Lazio |
Organizzazione | LAZIOcrea S.p.a. in collaborazione con galleria Marchetti e Archivio Franco Angeli |
A cura di | Silvia Pegoraro Catalogo Edizioni Grafiche Turato, con testi di Maria Angeli, Laura Cherubini e Silvia Pegoraro, e alcuni appunti di Franco Angeli |